rassegna "Le piratesse dell'8 marzo"

L'8 marzo è il compleanno di Anne Bonny e delle donne coraggiose e ribelli che infestano i nostri mari, combattendo a colpi di machete la patriarcale indifferenza del mondo.

Nata l’8 marzo del 1702 in Irlanda, Anne era figlia illegittima di un avvocato e della sua cameriera. Fu presentata in casa dal padre come figlio di un lontano parente per tentare di nascondere l’adulterio.

Conciata come un maschio, Anne crebbe con un simpatico caratteraccio. Indomita, allergica al perbenismo, libera nel linguaggio e nei costumi. Una di quelle donne che è meglio non incontrare.

Frequentava porti e taverne, e a 18 anni reagì ad un tentativo di violenza carnale rendendo il malcapitato, narrano le cronache dell’epoca, “inabile per un tempo considerevole”.
Legatasi al pirata James Bonny, Anne combattè in numerosissime battaglie a fianco dei compari maschi e della collega Mary Read.
Pare che le due si vestissero da maschi per i combattimenti, da donne per il resto del tempo; e pure con una certa eleganza.

Nell’ottobre del 1720 la nave su cui erano imbarcate, capitanata da Jack Rackcam, fu attaccata dai cacciatori di pirati guidati da Jonathan Barnet.
Sulla costa della Giamaica, in uno scambio a fuoco coi cannoni, la nave di Jack fu distrutta.
Mentre lui e gli altri pirati correvano sotto i ponti a nascondersi, Anne e Mary rimasero a combattere fino all’ultimo.
Più tardi, in prigione, Anne disse a Jack: "Mi dispiace vederti qui, ma se tu avessi combattuto come un uomo, non saresti stato catturato come un cane".

Jack e i suoi furono giudicati colpevoli e impiccati.
Anne e Mary scamparono all'impiccagione perché dichiararono di aspettare un bambino.

Indomite e infingarde, come le donne che piacciono a noi.
Auguri, piratesse!


(rassegna 2020)