Il Senso della Vite: Tre amici al Molo

Cena con i vignaioli, per avvicinarsi al vino, incontrare le persone e la storia di chi cura la vite, conoscere i sapori e le qualità del vino, scoprire il valore del vino naturale, confrontarsi con altri curiosi o appassionati o avvinazzati impenitenti.
Con la conduzione di Fabrizio Gallino.
Gino Paoli cantava di amici al bar che parlavano di anarchia e libertà e con il passare del tempo il gruppetto si assottigliava poiché i vari componenti venivano man mano assorbiti nelle maglie della vita prendendo strade più o meno convenzionali.
Noi non sappiamo se Alex, Costantino e Francesco parlino di anarchia e libertà (speriamo di sì): in questo momento per loro parlano le azioni che compiono, ossia scelte per certi versi coraggiose e inconsuete. Vengono da quel Canavese orfano di Olivetti e strapazzato dalla caduta dell'indotto Fiat: un'area che sta cercando di ricostruire con enorme fatica una propria identità post industriale anche attraverso un ritorno alla terra, riprendendo in mano la viticoltura in aree dove era ridotta a marginalità o addirittura abbandonata.
Alex, ragazzo dal sorriso sempre presente, arriva da Salassa, all'inizio della Valle Orco, paese più celebre per i suoi capannoni che per le sue vigne: il suo lavoro di recupero di vecchi impianti e di ampliamento è davvero ragguardevole. In cantina sta dimostrando di aver trovato una mano sicura, destreggiandosi tra nebbiolo, barbera, freisa e neretti.
Costantino invece ha la sua cantina in una delle vallate più magiche (e forse mistiche) del Canavese, la Valchiusella. Sembra il più serio e compassato dei tre ma in realtà in lui alberga l'anarchico provocatore che non ha paura di osare: i suoi vini lo dimostreranno.
Francesco è il casinista del gruppo: arriva da Ivrea ma l'azienda si trova a Bairo in quella lingua di terra che divide Canavese da Eporediese: l'erbaluce è il vitigno principe e le interpretazioni fornite sono interessanti
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- Gio 23 Mar 20:15