Al Molo da solo

Il titolo è pura questione di rima, perché l’invito è anche e anzi soprattutto declinato al femminile.

Nonostante il vecchio e saggio detto “meglio soli che male accompagnati”, a Torino si fatica ad uscire da soli, ancor più di sera ed ancor più se si è donne.

Paura, pigrizia, timidezza, timore di passare per sfigati.

Così, se capitano, e capitano a chiunque, momenti nella vita in cui ci ritroviamo soli, uscire può diventare un problema. La solitudine di per sé non è affatto un male, ma lo diventa quando si trasforma in costrizione.

E allora si finisce per chiudersi in casa e immalinconirsi, finchè ci si ammala.

La SSF (Sindrome da Solitudine Forzata) si manifesta con sintomi piuttosto chiari:
- in pausa pranzo si discute con i colleghi dei programmi di Maria de Filippi
- ci s'incazza col gatto se dopo un'ora che gli parliamo senza sosta si ritira in buon'ordine nella sua cesta
- si inventano balle colossali sulla propria vita sociale, da raccontare al telefono agli amici lontani
- ci si sente così soli che si salutano persino i propri vicini in ascensore
- si citofona ai testimoni di Geova per fare due parole
- ci si iscrive ad un corso di uncinetto green nella speranza chiaramente vana di conoscere qualcuno di interessante

Il Molo di Lilith è stato pensato sin dal progetto iniziale come covo accogliente per tutti, anime solitarie comprese.
Sia che tali desiderino rimanere, sia che c’abbiano voglia di chiacchiere e confronti.

Ci si può sedere con perfetti sconosciuti e intavolare discussioni sui massimi sistemi, condividere al bancone un buon bicchiere di vino, incontrare vecchie amicizie che mai più pensavamo di ritrovare, andarsene a fumare la sigaretta in cortile fingendo di aver dimenticato l’accendino, sfinire il cameriere di turno raccontandogli le proprie sfighe (non garantiamo che  stia ad ascoltare, ma voi vi sentirete meglio).
Oppure, se soli siete e tali gradite restare, potete scegliere un libro dall'edicola piratesca e leggervelo al tavolo, guardando in cagnesco chiunque vi si avvicini.

Qualunque cosa decidiate di fare, a nessuno sembrerà strano. Pirati e streghe non credono nelle convenzioni e se ne fregano delle comuni abitudini.

Come diceva il capitano Orson Welles, soli siamo nati e soli moriremo.
Ma intanto, lì’ in mezzo, un po’ di solitaria convivialità ci può stare.